Le colture per le rotazioni Di L. D’andrea

Le colture per le rotazioni Di L. D’andrea

Le rotazioni sono eseguite alternando colture miglioratrici con colture depauperanti.

Le colture miglioratrici lasciano il terreno più fertile di come lo hanno trovato e ciò è dovuto: ai lavori profondi che certe colture richiedono (mais, barbabietola, patata, canapa, tabacco, ecc.) e che portano ad un miglioramento dello stato fisico del suolo; ad un aumento di sostanze utili alla nutrizione delle piante, come si verifica al termine del ciclo di coltivazione delle leguminose che migliorano, pertanto, soprattutto lo stato chimico; tanto per effetto di lavori (preparatori profondi, o ripetuti nel corso della coltura) quanto ad incremento di sostanze fertilizzanti (leguminose da granella come fava, fagiolo, dette anche colture maggesate).

Esse sono suddivise in tre gruppi: 1) colture miglioratrici da rinnovo, le quali migliorano soprattutto lo stato fisico del suolo, grazie alle lavorazioni più profonde del normale, alle concimazioni letamiche che esse generalmente richiedono, al buon rinettamento dalle erbe infestanti che assicurano, essendo colture sarchiate o soffocanti. Le principali sono: mais, bietola, girasole, pomodoro, tabacco ecc.; 2) colture miglioratrici pratensi, le quali arricchiscono lautamente di materia organica il terreno, grazie ai loro abbondanti residui; 3) colture maggesate, le quali lasciano il terreno affinato e netto da erbe infestanti sia per effetto dei lavori consecutivi che si praticano loro, sia perché liberano il suolo con molto anticipo rispetto alla semina della coltura successiva. Le principali colture appartengono alla famiglia delle leguminose (es. fava, fagiolo, soia ecc.), sono a ciclo breve e svolgono la fissazione simbiotica dell’azoto.

Le colture depauperanti o sfruttanti al termine del loro ciclo lasciano il terreno dotato di minore fertilità, e questo accade soprattutto con i cereali da granella, come frumento, avena, orzo, segale i quali hanno caratteristiche biologiche, esigenze agronomiche e fabbisogni alimentari assai simili.

Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria (CREA)Centro di Ricerca Agricoltura e Ambiente (AA), sede di Bari

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