No Tillage: Gestione dei sistemi colturali di L. D’andrea

No Tillage: Gestione dei sistemi colturali di L. D’andrea

Il “No Tillage”, o “zero tillage”, oppure “sod seeding”, detto anche “semina su sodo”, sono l’insieme delle tecniche che prevedono la semina diretta della coltura senza alcuna lavorazione preparatoria.

Si usano seminatrici appositamente progettate, definite “da sodo” con cui si lavora e si semina solo nella zona interessata dal seme (solco di semina). Le macchine sono dotate di specifici organi lavoranti: 1) organi per la preparazione della fila e la gestione dei residui colturali, essi in genere sono dei dischi che hanno la funzione di tagliare nettamente il residuo colturale e produrre una minima lavorazione direttamente sulla linea di semina; 2) organi assolcatori che sono formati da dischi (singolo, doppio o triplo) che provvedono a trattenere il seme e la terra fine nel solco di semina; 3) organi di compressione che hanno la funzione di chiudere il solco.

Le caratteristiche che più si evidenziano sono dovute al contenimento della flora infestante che viene quasi esclusivamente espletato da prodotti chimici ed i residui della coltura precedente rimangono pressoché integralmente sulla superficie del terreno. Inoltre, si ha massima riduzione dei costi, miglioramento della fertilità, riduzione degli inquinamenti del suolo e delle acque.

I vantaggi della semina su sodo sono: ridotta zollosità, riduzione o assenza di mineralizzazione della sostanza organica, conservazione della umidità del terreno, riduzione degli effetti erosivi, arricchimento in nutrienti del terreno e mancata formazione di crosta superficiale o di lavorazione del terreno.

L’interesse per questo sistema non convenzionale è cresciuto da parte degli agricoltori. A livello mondiale esso è adatto a diverse condizioni climatiche, pedologiche e colturali. In Europa è utilizzato solo su circa 1 milione di ettari sul totale dei terreni coltivati, che rappresentano solo 1% a livello mondiale. In Italia sono circa 80.000 gli ettari di terreno a regime di semina su sodo, che rappresentano solamente l’1% dei terreni investiti a seminativi.

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